lunedì 30 aprile 2012

GUSTOSA SEMPLICITA’… LE POLPETTINE


Eccomi di ritorno! Una pausa dai fornelli (e anche di riposo per schiena e gambe) ci voleva proprio! Mi sono concessa un giorno in più per riprendermi dallo “slunch di primavera”,  2 giorni di cucina non stop… stanca, ma molto felice di essere riuscita a soddisfare le aspettative della mia mamma J 
Si riparte con una ricetta semplicissima. Queste polpettine sono quelle che mangiavo da bambina, sempre attuali perché, ancora oggi, proprio lei, le cucina con successo anche per i nipotini.
A me piace prepararle soprattutto quando voglio cucinare qualcosa di veloce o per quella  cenetta della domenica consumata comodamente sul divano, dove spesso si trasformano nel cosiddetto “piatto unico”. E allora, una bella porzione di riso pilaf o un buon purè di patate diventano i compagni perfetti per questi bocconcini.
Pur cucinandole da tempo, non sono mai entrate nella lista di quei piatti che proporrei a una cena con ospiti però, in questa veste… sono sicura che la loro gustosa semplicità riuscirebbe a conquistare anche il palato più esigente,  e se poi ci fosse anche un sughetto ad avvolgere ogni polpettina…
… avete anche voi delle piccolissime ciotole in cui accomodarle e qualche bicchierino in cui versare la salsa? Perché questa è la mia proposta per servirle, magari in occasione di un “aperitivo rinforzato” J
Non le ho contate, ma con queste dosi ne vengono abbastanza
200 gr carne macinata
1 uovo
2 fette pancarrè (o pane raffermo)
2 o 3 cucchiai latte (per ammorbidire pane)
3 cucchiai parmigiano grattugiato
Prezzemolo
Concentrato di pomodoro
Olio di semi di arachidi, solo per rosolare
Olio evo
Sale

Tritate il prezzemolo grossolanamente.
In una fondina sbriciolate le fette di pancarrè (private della crosta) e unite qualche cucchiaio di latte.
Lavatevi bene le mani, si parte con l’impasto degli ingredienti!
In una ciotola capiente, trasferite la carne e aggiungete anche il pane, precedentemente strizzato. Dopo aver ben amalgamato, unite l’uovo, un bel pizzico di sale e impastate ancora.
Aggiungete poi il parmigiano, fate un altro giro di impasto e infine unite anche il prezzemolo. Lavorate ancora il composto per qualche minuto, poi coprite bene la ciotola e lasciate risposare al fresco per 1 ora.
E adesso viene il divertimento! Bisogna trasformare l’impasto in tante deliziose pallINE J Eh si, perché trattandosi di uno stuzzichino, la misura deve essere piccola piccola; la taglia delle mie è di circa 2 cm.
Prelevate piccole porzioni di impasto (aiutandovi con un cucchiaino da caffè avrete la possibilità di “arrotolare”, più o meno, la stessa quantità) e formate le polpettine. Inumidendovi ogni tanto il palmo delle mani, sarà più semplice.
Appoggiatele su un largo piatto e versate un filo d’olio di semi di arachidi: giratele delicatamente, in modo da ungerle bene. Mettete  una padella antiaderente sul fuoco, appena sarà calda, adagiate  le polpettine e fatele rosolare a fuoco piuttosto vivace.
Quando si sarà formata una leggera crosticina, trasferitele delicatamente in un piatto.
Qualche consiglio…
… per dorarle bene e non rovinarle, sarebbe meglio farle  saltare; capisco che, con una padella invasa da innumerevoli polpettine, non sia proprio un gioco da ragazzi quindi, per gli amici principianti, il mio suggerimento è di rosolarle anche in due o tre tempi, con piccole quantità sarà più facile “gestirle”. In tal caso, ad ogni nuova rosolatura passate un pezzo di carta da cucina sul fondo della padella, per eliminare eventuali residui di quella precedente.   
Mettete un’altra padella sul fuoco, versate un filo di olio evo.
Mentre aspettate che si scaldi, stemperate qualche cucchiaino di concentrato di pomodoro in un bicchiere di acqua calda. Trasferite le polpettine, versate il concentrato e, se fosse necessario, unite ancora qualche mestolino di acqua calda: mi raccomando, non versatene troppa, alle polpettine è sufficiente  solo un po’ di fondo in cui cuocere, non devono affogare in un “brodo di pomodoro”. Se durante la cottura si riducesse troppo, sarete sempre in tempo ad aggiungere qualche altro mestolino. Regolate di sale e lasciatele cuocere, a fuoco dolce: le mie erano pronte dopo circa 8 minuti; fate qualche assaggio prima di spegnere il fuoco, ma attenzione a non farle asciugare  troppo, la loro bontà dipende anche dalla morbidezza.
Per la mia salsina di accompagnamento ho
tritato grossolanamente MEZZO SCALOGNO e
sbucciato e schiacciato 1 SPICCHIO AGLIO
li ho soffritti in un po’ di OLIO
ho poi aggiunto della PASSATA DI POMODORO in scatola
qualche pezzetto di PEPERONCINO
e una presa di SALE GROSSO
Ho lasciato cuocere per 30 minuti circa
e, a fuoco spento, ho aggiunto del PREZZEMOLO tritato

Un altro segreto di questa gustosa semplicità? Potete cucinarle anche il giorno prima, acquisteranno maggior sapore.
Inoltre, potete servirle calde e con la salsina a temperatura ambiente, oppure  tiepide e con la salsina caldissima.
p.s.
niente ciotoline e bicchierini? Riempite una coppa di vetro con la salsa, mettetela al centro di un piatto e distribuite le polpettine intorno. Fornite ai vostri ospiti degli spiedini, se saranno un po’ lunghi, ancora meglio, perchè riusciranno a raccogliere più polpettine contemporaneamente J

A presto
Liz

mercoledì 25 aprile 2012

“GNOCCHI” DI RISO AL FORNO


Finalmente seduta! E’ dalle otto di questa mattina che sono ininterrottamente in piedi…  ho cucinato parecchi piatti, un tentativo per rimettermi in pari con i post, ma chissà quanto durerà… 
E sono anche un po’ di fretta, tra poco dovrò rialzarmi e fare un inventario “utensili & C” da sistemare in “valigia”… mi serviranno per il prossimo fine settimana. Eh si, un altro ai fornelli, ma questa volta piuttosto impegnativo, la cuisine va in trasferta a casa della mamma, perché c’e’ in programma uno “slunch” che ha bisogno di rinforzi J
Forse un giorno vi racconterò di questo invito (anche la sorellina ha contribuito con la sua creatività, potete curiosare QUI)… perché per me è sempre un onore cucinare con la mia mamma, ma questa volta non mi ha coinvolto nella preparazione di una cena “per una decina di amici”, si parla di “grandi numeri”… e spero di essere all’altezza!

Ma veniamo alla ricetta, è  un primo che si prepara in due tempi;
è possibile sostituire alcuni ingredienti, secondo la stagione e  i vostri gusti;
il marito dice che… E’ BUONISSIMO!

Per 4 “porzioni standard”

200 gr riso per risotti
brodo vegetale, per bollire il riso e già salato
100 gr provolone dolce
50 gr parmigiano grattugiato
1 uovo grande
50 gr prosciutto cotto
burro
sale e pepe

Scaldate il brodo e, appena raggiunge il bollore, fate lessare il riso. Per il mio, un carnaroli, ci sono voluti circa 18 minuti.
Nel frattempo grattugiate a julienne il provolone, tritate grossolanamente il prosciutto e uniteli, mischiandoli bene.
Scolate il riso, trasferitelo in una ciotola e, dopo averlo lasciato leggermente raffreddare, aggiungete il prosciutto & formaggio, 30 gr parmigiano e l’uovo. Regolate anche di sale e pepe e amalgamate bene, fino ad  ottenere un composto piuttosto solido.
Recuperate una teglia da forno, foderatela con della carta e versate il composto: aiutandovi con il dorso di un cucchiaio o il palmo di una mano, distribuitelo uniformemente in uno strato di circa mezzo centimetro, coprite con  un altro foglio di carta e, utilizzando un matterello, lisciate bene la superficie.
Coprite la teglia e lasciate riposare in frigo per almeno 12 ore.
Con un tagliabiscotti della vostra forma preferita (la mia è quadrata, potete farli anche rotondi, vi consiglio però di non esagerare con la taglia, per evitare problemi quando li dovrete trasferire nella teglia che metterete in forno) ricavate gli gnocchi e, aiutandovi con una spatola, adagiateli delicatamente nella teglia che andrà in forno, sovrapponendoli leggermente.
Io non sono proprio contenta se non sperimento anche la versione monoporzione… quindi i miei gnocchi li ho accomodati in piccole pirofile individuali (in tal caso, con le dosi che vi ho indicato, avrete una quantità di riso per preparare parecchie pirofiline).
Fate fondere nel microonde (o sul fuoco) un po’ di burro e versatelo sugli gnocchi.
Cospargete sulla superficie il restante parmigiano e cuocete in forno a 190°. Appena avranno preso una leggera doratura (nel mio forno hanno impiegato circa 15 minuti), sfornate la teglia.  
Fin qui tutto uguale, o quasi, alla ricetta originale; volete sapere come ho realmente preparato i miei gnocchi?
Innanzitutto non avevo a disposizione il prosciutto cotto, quindi ho messo ciò che ho trovato in frigo, dei cubetti di pancetta dolce, che ho ridotto in piccolissimi pezzi.
Poi, avrei dovuto fondere il burro con aglio e salvia, ma meditando già di accompagnarli con una salsina, li ho eliminati.
Sinceramente, dopo la prima infornata, questi gnocchi assomigliavano più a quelle tortine che vengono cucinate per smaltire gli avanzi del risotto, buonissime, però a me serviva un primo e non un accompagnamento per l’aperitivo. Quindi, ho preparato una semplicissima crema con (quantità a piacere)

asparagi selvatici
scalogno
brodo vegetale
panna fresca
olio
sale e pepe
Tagliate gli asparagi a rondelle piuttosto sottili.
In un tegame versate un po’ di olio, aggiungete lo scalogno tagliato a cubetti e, dopo qualche minuto, unite anche gli asparagi. Fate ben insaporire e regolate di sale. Versate qualche mestolino di brodo e lasciate cuocere fino a quando non risulteranno teneri.
Prelevate una parte degli asparagi e frullateli con il mixer ad immersione, rimettete sul fuoco e unite qualche cucchiaio di panna. Assaggiate per regolare di sale, spegnete il fuoco e aggiungete una macinata di pepe.
Come vi dicevo, oltre a poter sostituire il tipo di formaggio o salume inseriti nell’impasto del riso, potete accompagnare questi gnocchi anche con altre creme… io ho provato addirittura con una semplicissima salsa al pomodoro, che mi era avanzata da un finger food… dovrei rientrare nella mia cuisine domenica, magari ve lo presenterò J

Buona serata
Liz

domenica 22 aprile 2012

SEPPIE & PISELLI… VERSIONE PER LA PRIMAVERA


Ancora seppie, ebbene si! Non abbiamo fatto indigestione… sono consapevole  che ho postato diverse ricette, ma avendone a disposizione un certo quantitativo, una domenica mi sono divertita a  cucinarle in tanti modi, in piccole porzioni... diciamo che è stato il “seppia day” J
Tra tutte quelle postate fino ad oggi, questa ricetta non è sicuramente una novità nella mia cuisine, è un secondo che mi capita spesso di cucinare, ma questa volta l’ho voluta un po’ rivisitare, innanzitutto in una versione più leggera e poi  servendola come antipasto.

Dosi a piacere
Seppie piccole
Scalogno
Vino bianco secco
Concentrato pomodoro
Patate a pasta soda
Aceto di vino bianco
Prezzemolo
Piselli (io ho utilizzato quelli surgelati)
Olio, sale, pepe

Tagliate lo scalogno a piccoli pezzi e le seppie a fettine.
In una casseruola scaldate qualche cucchiaio di olio, aggiungete lo scalogno e dopo qualche minuto unite anche le seppie. Fate insaporire bene e poi sfumate con il vino. Sciogliete un po’ di concentrato di pomodoro in due dita  di acqua calda, versatelo sulle seppie e regolate di sale.
Lasciate cuocere a fuoco dolce e a pentola coperta fino a quando non risulteranno belle tenere; durante la cottura, controllate che il sugo non si restringa troppo: in tal caso aggiungete qualche mestolino di acqua calda. A fine cottura aggiungete una macinata di pepe.
Mettete una pentola piena d’acqua sul fuoco e, mentre aspettate che raggiunga il bollore, sbucciate e tagliate le patate a piccoli cubetti.
Salate l’acqua, versate un cucchiaio di aceto e dopo qualche minuto tuffate le patate. Appena risulteranno più tenere, prelevatele con una schiumarola, conditele con un pizzico di sale, un filo d’olio e un po’ di prezzemolo tritato grossolanamente.
In una padella mettete qualche cucchiaio del  fondo di cottura delle seppie, aggiungete i piselli. Regolate di sale e lasciateli cuocere per qualche minuto.
Riduceteli in purea, utilizzando il frullatore a immersione,  aggiungendo prima un filo di olio e, se fosse necessario, anche un cucchiaio di acqua calda. La consistenza dovrà risultare cremosa, ma non liquida. Trasferite in un sac à poche con bocchetta a stella.
Posizionate sui piatti una striscia di seppie, una di patate e una di piselli. 
La temperatura di servizio di questo piatto? Seppie caldissime, patate tiepide, piselli freddi (temperatura ambiente).
Un altro modo per servire questo piatto? 
Posizionate sul fondo un po’ di crema di piselli, aggiungete le seppie e terminate con i dadini di patate… e  il “cocktail seppie & piselli” è servito!

A presto
Liz 

giovedì 19 aprile 2012

GIRELLE DI SALMONE SU CREMA DI CHAMPIGNONS


E’ stato uno dei piatti che ho cucinato per la cenetta di San Valentino, un esperimento che, tutto sommato, è riuscito ed è stato molto apprezzato dalla mia dolce metà. Dico “tutto sommato” perché io, sinceramente, mi aspettavo qualcosa in più dalla crema.
Penso che prima o poi apporterò qualche modifica, ma ci sto ancora pensando, infatti ho replicato senza l'aggiunta di “quel sapore in più”.
Mi sembra di aver capito che non sono l’unica a cucinare spesso il salmone… tra "i post più popolari" ho visto più volte comparire i due piatti che ho proposto con questo  protagonista quindi... "salmone dipendenti", vi invito a provare  anche questa versione J

Per 2 porzioni
2 tranci salmone (ho già avuto occasione di dirvi che io acquisto spesso quelli congelati Ikea, li trovo molto buoni e soprattutto praticissimi, essendo in confezioni da 4 e della stessa dimensione. Per ottenere delle girelle della stessa misura, ve li consiglio, ricaverete da ogni trancio  filetti di medesima lunghezza e spessore con estrema facilità. Ovviamente, per gli amanti del fresco, potete acquistare anche un  trancio  dal vostro pescivendolo di fiducia ma, per tagliarlo, suggerisco comunque un passaggio nel freezer per qualche oretta)   
prezzemolo, gambi e qualche ciuffo
1 scatola piccola champignons (nella mia dispensa avevo quelli già affettati)
1 scalogno
1 spicchio aglio
vino bianco secco
brodo vegetale leggero
2-3 cucchiai panna fresca
olio, sale, pepe

Per la salsa
Scolate gli champignons dal liquido di conservazione e passateli velocemente sotto l’acqua.
Tagliate mezzo scalogno a fettine sottili e fatele soffriggere in un padellino con un velo d’olio. Aggiungete i funghi e lasciate insaporire per qualche minuto. Salate e sfumate con mezzo bicchiere di vino.
Aggiungete poi un mestolo di brodo e lasciate cuocere fino a quando il liquido non si sarà ridotto della metà. Riducete i funghi in crema utilizzando il frullatore ad immersione (se fosse necessario, aggiungete qualche altro cucchiaio di brodo caldo).
Nonostante la ricetta originale non lo preveda, io ho preferito passare la crema anche al setaccio, in modo da ottenere una consistenza più fine.
Rimettete la crema sul fuoco, unite due (massimo tre) cucchiai di panna fresca, regolate di sale e, dopo aver ben amalgamato, spegnete subito e aggiungete  una macinata di pepe. Trasferite la crema in una piccola brocca, coprite con pellicola trasparente e tenete al caldo a bagnomaria.
Potete preparare questa crema in anticipo, l’importante è che venga servita molto calda quindi, prima di versarla nei piatti, scaldatela sempre a bagnomaria.
p.s. avendo il tempo per pulirli, potete sostituire i funghi in scatola con quelli freschi.

Per le girelle
Scongelate parzialmente i tranci e verificate che non ci siano spine.
Dividete ogni filetto a metà, tagliandolo verticalmente, e lasciate completamente scongelare.
Asciugate bene i filetti con la carta da cucina e poi avvolgeteli, formando una girella, e fermateli con uno spiedino.
Tagliate mezzo scalogno a piccoli pezzi, sbucciate l’aglio e schiacciatelo.
Versate in una teglia da forno un po’ di olio, mezzo bicchiere di vino, aggiungete lo scalogno, l’aglio e qualche pezzetto di gambo del prezzemolo. Adagiate le girelle, salate e pepate, e infornate a 180° per 9/10 minuti circa.
Non superate i tempi di cottura, rischiereste di asciugare troppo i filetti.
Per accompagnare: la sera di San Valentino ho scelto di servire delle semplici patate bollite (in acqua e senza buccia), schiacciate con i rebbi della forchetta, condite con olio e sale e messe in forma sul piatto utilizzando un tagliabiscotti a cuore... una valida alternativa, che ho già proposto, è il riso, questa volta bollito e saltato in padella in una noce di burro e messo in forma con l’aiuto di mini coppapasta.
Versate un po’ di crema nel piatto, eliminate lo spiedino dalle girelle di salmone, appoggiatele sulla crema e aggiungete qualche foglia di prezzemolo tritato.

p.s.
E' un piatto che può aprire anche una cena a base di pesce,  ma potete offrirlo anche come finger food: in tal caso lasciate lo spiedino, sarà un perfetto sostituto delle posate.

A presto
Liz

lunedì 16 aprile 2012

TORTINE AL LIMONE


E’ una ricetta semplicissima e queste tortine sono perfette per una merenda  speciale, ma possono chiudere in leggerezza anche una cenetta primaverile J
Hanno un sapore delicato e un lieve profumo di limone, che voi potete  accentuare aumentando la dose della scorza, sia nell’impasto che nella crema.
Per queste tortine ho scelto una taglia piuttosto piccola, soprattutto  per agevolarvi quando le dovrete sformare, ma per le più abili, azzardate tranquillamente con una taglia più grande!  

Per 8 tortine diametro 7,5 cm

Oltre agli ingredienti per preparare la pasta e il ripieno, vi serviranno un po’ di burro e zucchero semolato per gli stampini 
zucchero a velo per decorare

Per la pasta
125 gr farina
60 gr burro (ammorbidito a temperatura ambiente)
30 gr zucchero a velo
1 tuorlo
scorza grattugiata mezzo limone (non trattato)
1-2 cucchiai latte
sale

Mescolate la farina con un pizzico di sale e lo zucchero. Unite il burro, il latte, la scorza del limone e il tuorlo e impastate velocemente (io ho utilizzato il robot).
Avvolgete l’impasto nella pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per almeno due ore (io l’ho preparata il giorno prima). 

Per il ripieno
1 uovo
30 gr zucchero semolato
15 gr fecola
200 ml latte
scorza grattugiata mezzo limone (non trattato)
sale
20 gr pinoli

In un pentolino amalgamate molto bene l’uovo con lo zucchero, aggiungete un pizzico di sale, la fecola, un po’ alla volta, la scorza del limone e il latte. Mettete sul fuoco e, sempre mescolando, lasciate cuocere fino a quando la crema non avrà raggiunto una consistenza tipo besciamella morbida.
Versate subito la crema in una fondina, coprite con un foglio di pellicola trasparente, appoggiata direttamente sulla superficie, e lasciate raffreddare, mi raccomando...
In una piccola padella antiaderente fate tostare i pinoli a fuoco dolcissimo: vi ricordo di non abbandonarli, arrivati a un certo punto tendono a “colorirsi”  in un attimo.

Assemblaggio delle tortine
Innanzitutto imburrate e zuccherate bene gli stampini.
Recuperate la pasta e dividetela in due parti: una vi servirà per rivestire le tortierine, l’altra per coprire il ripieno.
Con un matterello tirate delle sfoglie piuttosto sottili e con un tagliabiscotti, di un diametro superiore a quello delle tortierine (il mio è di 8,5 cm), ricavate dei dischi e foderate i singoli stampini, facendo aderire bene la pasta alle pareti.
Versate qualche cucchiaio di crema (non fate l’errore di versarla calda, si tirerebbe dietro la pasta e non esagerate con la quantità, io sono rimasta mezzo cm circa al di sotto del bordo dello stampino) e unite un po’ di pinoli.
Tirate la restante pasta sempre in sfoglie sottili e ricavate altri 8 dischi:  appoggiateli sulle tortierine e sigillate perfettamente i bordi: è molto importante che il disco sopra sia perfettamente attaccato a quello che riveste la tortierina, per garantire una perfetta tenuta potete aiutarvi anche con i rebbi di una forchetta. Eliminate la pasta in eccesso facendo una leggera pressione del pollice sul bordo degli stampini.
Infornate a 200° e abbassate subito a 180°, in modo che la temperatura di cottura resti costante.
Ho sfornato le mie tortine dopo circa 13 minuti, quando la loro superficie era leggermente dorata.

Per sformarle: vi dicevo che il motivo per cui ho scelto di preparare questa torta in piccoli formati è per consentirvi di fare un po’ di pratica… avendo zuccherato gli stampini e racchiudendo un ripieno, l’operazione è un po’ delicata, e con una torta più grande le cose si complicherebbero, soprattutto per i meno esperti.
In pratica, prima di sformarle è necessario un po’ di riposo, ma non troppo… lo zucchero, utilizzato per rivestirle, con un’attesa più lunga tende ad indurirsi  e  sarebbe più difficile farle uscire dagli stampini.
Inoltre, a differenza di una torta più grande, che richiederebbe l’aiuto di un piatto o una grata per dolci e poi un veloce capovolgimento sul piatto da portata, per questo piccolo formato potete fare tutto direttamente sul palmo della vostra mano.
  
Un consiglio, è meglio lasciarle raffreddare prima di assaggiarle, in modo che il ripieno si rapprenda leggermente e mi raccomando… ricordatevi di spolverizzarle con abbondante zucchero a velo!
Buona serata
Liz 

venerdì 13 aprile 2012

BRODETTO CON FARRO E SEPPIOLINE


Sfogliando le pagine di uno dei volumi della “raccolta fortunata”, di cui vi ho già parlato, era da un po’ che mi cadeva l’occhio su una “minestra con farro e polpo”. Ciò che mi aveva incuriosito in questa ricetta era proprio il polpo, proposto in un modo un po’ diverso dalla solita insalata. Avrei dovuto annotarlo nella lista della spesa e invece… eccomi per l’ennesima volta a ripiegare sulle mie amiche seppioline, perché mi sono completamente scordata di acquistare l’ingrediente di mare giusto!
Devo dire che il risultato è stato più che soddisfacente, ovviamente c’e’ sempre la curiosità di provare anche il polpo, intanto ho battezzato la ricetta con un altro nome e, sulla pagina di questa zuppa,  ho annotato “o seppie”… ma ci saranno sicuramente altre occasioni per cucinarla J 

Per le dosi:
io ho preparato 2 porzioni seguendo i miei gusti (20 seppioline, 150 gr farro, 1 spicchio aglio, 2 pomodori, mezzo peperoncino), vi lascio comunque le quantità riportate sulla ricetta originale, dovreste ottenere 4 porzioni:  
450 gr seppioline
250 gr farro decorticato (io ho utilizzato quello in scatola)
2 spicchi aglio
1 pomodoro 
mezzo peperoncino
olio, sale e pepe

Pulite le seppioline e tagliatele a pezzetti.
Tagliate anche il pomodoro, privato dei semini, a cubetti.
In una casseruola versate l’olio, fate rosolare l’aglio, privato della buccia e leggermente schiacciato, e il peperoncino (privato dei semi). Unite anche il pomodoro e, dopo alcuni minuti, aggiungete le seppie. Fate ben insaporire, salate e aggiungete qualche mestolo di acqua calda. Coprite con un coperchio e portate a cottura a fiamma dolce, controllando che resti sempre un po’ di liquido. Se fosse necessario, aggiungete altra acqua calda.
Avendo utilizzato il farro già cotto, io ho aggiunto qualche mestolo di acqua in più  quando le seppioline erano già cotte. Ho spento il fuoco e ho lasciato riposare il brodetto per circa 1 ora. Ho poi riacceso la fiamma, ho unito il farro e l’ho lasciato insaporire per una decina di minuti.
Per chi scegliesse di utilizzare il farro crudo, la ricetta originale dice: dopo l'ammollo, fatelo cuocere a parte in 750 ml di acqua (o brodo vegetale) per circa 50 minuti. A cottura ultimata lasciatelo riposare per 10 minuti e infine aggiungete le seppioline (compreso il loro fondo di cottura).
Regolate di sale, aggiungete una bella macinata di pepe e servite il brodetto caldo o tiepido. 
p.s. prima di aggiungere il farro, ricordatevi di eliminare l’aglio.
Anziché profumare il brodetto con del prezzemolo tritato (come da ricetta originale), ho scelto di preparare dei crostini insaporiti con olio, aglio e prezzemolo.
In una ciotola versate un po’ di olio, aggiungete dei piccolissimi pezzi di aglio (volendo un sapore più “aglioso”, potete aggiungerlo dopo il primo passaggio in forno, strofinando lo spicchio direttamente sui crostini) e un po’ di prezzemolo tritato grossolanamente.
Procuratevi del pane, tipo pugliese, tagliatelo a fette e passatele in forno a 200° per qualche minuto.
Girate le fette, spennellatele con l’olio aromatizzato e lasciatele leggermente dorare.

p.s.
grazie per le vostre visite e gli auguri J

A presto e buon weekend
Liz

mercoledì 4 aprile 2012

MOUSSE DI CIOCCOLATO BIANCO


Ancora piccole uova di cioccolato… proprio mentre preparavo la “macedonia nel guscio” ho improvvisato un altro dolcino, decisamente più calorico.
A proposito di macedonia,  vi siete allenati con la tecnica che vi ho suggerito per ricavare i contenitori ? perché anche questa volta bisognerà armarsi di coltello e separare i gusci, c’e’ una delicatissima   mousse bianca che ha bisogno di un “posticino” per essere servita con originalità J
E’ un dolce semplicissimo e velocissimo e, anche senza questo particolare contenitore, verrà apprezzato da tutti, promesso!

Per riempirne quattro
50 gr cioccolato bianco
60 ml panna fresca
1 albume (a temperatura ambiente)

Per decorare
Cioccolato fondente
Fiorellini rosa di zucchero

Fate fondere il cioccolato a bagnomaria e lasciatelo intiepidire, mescolandolo  ogni tanto.
Montate l’albume a neve ferma e con una spatola incorporate il cioccolato, un poco alla volta e con movimenti delicati dal basso verso l’alto.
Montate anche la panna e unitela un poco alla volta al composto, sempre con gli stessi movimenti.
Trasferite in un sac à poche, farcite i mezzi gusci e passate in frigo per almeno quattro ore.
p.s. Io ho preparato la mousse e l’ho lasciata riposare in frigo dentro ad una ciotola. Due ore prima di assaggiarla, l’ho trasferita nel sac à poche e ho riempito i gusci.
Per il decoro: con la lama di un coltello tagliate il cioccolato a scagliette finissime e, prima di servire, versatele sulla mousse e aggiungete anche qualche fiorellino.
E con questo dolce si chiude il capitolo dedicato alle proposte per la Pasqua 2012, tornerò tra qualche giorno… mi prendo un piccolo periodo di pausa innanzitutto per riposarmi, ma anche  per cucinare - con calma – qualche nuovo piatto per la mia cuisine J

A presto e Buona Pasqua a tutti!
Liz 

martedì 3 aprile 2012

FAVE, SALAME, SARDO… E COLOMBINE


Nella mia regione è un classico di primavera, apre spesso il pranzo di Pasqua o accompagna il pic-nic di Pasquetta, piace quasi a tutti e di solito viene servito in una veste piuttosto informale: un bel cesto colmo di fave, un salame intero appoggiato su un tagliere, una mezza forma di sardo fresco e una fragrante pagnotta, pronti per essere affettati.
Per questa Pasqua ho deciso di mantenere la tradizione (anche se per le fave quest’anno siamo un po’ in anticipo…), ma con un tocco “easy-chic”... 
... accompagnerà l’aperitivo ma, soprattutto, non richiederà alcun impegno da parte dei nostri ospiti: niente buccia da scartare o formaggi e salumi da tagliare, è tutto servito in piccole porzioni, pratiche e pronte da mangiare.       
E’ vero che sbucciare, tagliare e confezionare sono operazioni che richiedono un po’ di tempo, ma non potevo tralasciare un piccolo simbolo pasquale… al posto del pane ho preparato delle colombine J vedrete che ci vorrà un attimo  per prepararle!

Per questo piatto non servono sicuramente delle spiegazioni, però vi dico solo due parole
per il sardo: l’ho tagliato a fette di circa 1 cm , poi a spicchi e, alla base, ho infilato  i rebbi di una forchettina di legno
per il salame (il mio è un ottimo S. Olcese, acquistato già affettato): dopo aver tagliato ogni fetta a metà, l’ho ripiegata e l’ho fermata con un crystal pick.
Sistemando tutto in contenitori ben sigillati, potete prepararli anche la sera prima.

Per le colombine
pasta per la pizza: ho utilizzato quella confezionata, avevamo parlato di ricette veloci… giusto? J 
Con un tagliabiscotti ho ricavato le colombine, una spennellata di olio, una macinata di sale grosso, un giretto in forno a 200° fino alla loro doratura… e si può partire con il brindisi!
Buona giornata
Liz
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