sabato 20 ottobre 2012

UN GIRO DI SHOPPING… NEL CUORE DI GENOVA


Avrei voluto pubblicarlo lo scorso week-end, ma i rimorsi della casalinga sono prevalsi e ho quindi dovuto tralasciare il divertimento per dedicarmi alle faccende domestiche...
...facciamo finta che oggi sia sabato 13 ottobre, capirete più avanti il perchè.
Sabato mattina è l’occasione per stare insieme alla mia sorellina, di solito ne approfittiamo per sbrigare quelle commissioni che durante la settimana non riusciamo proprio a fare. Ma questo sabato ha un impegno… avete voglia di accompagnarmi voi?
Ho scelto uno dei percorsi che siamo solite fare ma, solo per voi, l’ho organizzato nello stesso modo in cui preparo i miei itinerari alla scoperta di nuove città. In pratica, parto sempre dai negozi e dai mercati “assolutamente da visitare”, studio le distanze tra loro, le zone da attraversare, i mezzi che potrebbero aiutarmi a raggiungerli velocemente, i monumenti che potrei incontrare, dopodiché preparo una scaletta con tutte le tappe, da seguire rigorosamente passo dopo passo... ottimizzare i tempi consente di sfruttare al massimo anche una sola giornata di soggiorno J
Partiremo dalla centralissima  piazza con la grande fontana, PIAZZA DE FERRARI e, per darvi un’idea di ciò che vendono alcuni dei negozi in cui entreremo, lungo il post troverete, oltre a varie informazioni per raggiungerli, anche dei links (cliccate sui nomi) e qualche scatto di una parte dei miei acquisti, fatti negli anni.
Ovviamente, durante il percorso non ci sarà tanto tempo per fermarsi ad ammirare i vari monumenti o palazzi, ma vi darò sicuramente qualche dritta.

Bene, ci siete tutte?  Si parte!  
Innanzitutto, benvenute nella mia bellissima città!
Per fare un pieno di energia per affrontare questo giro di shopping molto intenso, posso offrirvi la colazione? Allora varchiamo la soglia della porta principale di PALAZZO DUCALE. Prima di proseguire per la nostra prima tappa, mentre curiosate l’atrio, voglio darvi un’informazione, che a qualcuno potrebbe interessare. In certi periodi il Palazzo, oltre ad ospitare mostre ed eventi, e nell’ambito culinario il "campionato mondiale del pesto al mortaio" è uno dei più famosi (l'ultima edizione è stata quella del 17 marzo), offre ai visitatori anche appuntamenti con l’antiquariato e con espositori che vendono prodotti artigianali e enogastronomici di eccellenza. Dall’11 ottobre fino a domani (14 ottobre J ) c’e’ la dodicesima edizione "Bonjour La France"… “Epices and Love”, “La Maison du savon de Marseille”, “Charcuterie Boudil”, “Traditions du Gers en Gascogne”, “Douce” sono solo una parte degli espositori che potete incontrare... a proposito di Douce…
 
… usciamo dalla porta laterale sinistra, quella che si affaccia su PIAZZA MATTEOTTI, ci fermiamo un attimo al numero 84 R, voglio farvi assaggiare i fantastici croissant e altre delizie di "DOUCE", preparati dal grandissimo maître patîssier Michel Paquier… ricordate il suo nome? Io ho avuto modo di parlarvene per i suoi corsi, a cui ho avuto la fortuna di partecipare (e di cui avete visto qualche risultato), ma qualcuno si ricorderà di lui anche perché nel 2011 gli è stato riconosciuto il titolo di "pasticcere emergente dell’anno"…  guardatevi bene intorno… ci sono tante cose da curiosare, particolari da cogliere, la vetrina dei dolci da ammirare, piena di piccoli capolavori, una vera meraviglia anche per gli occhi… e potreste anche avere la fortuna di  incontrarlo di persona, un’occasione da non perdere!
Finita la pausa caffè? Procediamo per la seconda tappa…

… attraversiamo la strada e imbocchiamo la discesa di SALITA POLLAIUOLI. All’altezza di VIA DI CANNETO IL LUNGO giriamo a destra: percorriamo il vicolo fino ad arrivare alla pescheria situata al n. 50 R, svoltiamo a sinistra e imbocchiamo VIA CHIABRERA. Superata PIAZZA DEI GIUSTINIANI, percorriamo tutta VIA CHIABRERA… vedo che siete attirate dalle vetrine alla vostra destra… non preoccupatevi, questa è una delle nostre mete! svoltiamo l’angolo,   al CIVICO 32 R di VIA DI S. BERNARDO, ecco  l’entrata principale dell’antica drogheria "M. TORIELLI", dal 1920.
Devo ripristinare alcune scorte della mia dispensa: origano, madras curry, pasta di pistacchio, glucosio, maltitolo, zafferano, tè matcha, nocciole tostate.
Quello che vedete nella foto è veramente una piccolissima parte di ciò che possono offrirvi; cliccate sul nome del negozio, su Youtube ho trovato un video che vi mostrerà meglio l'interno, con le scaffalature piene di barattoli colmi di spezie e aromi, scatole contenenti tè e infusi, e poi conserve, zucchero, sale, saponi, e tanto altro ancora. 

Ritorniamo indietro e, percorrendo nuovamente VIA CHIABRERA, fino alla fine,  sbuchiamo in PIAZZA SAN LORENZO, dove potete ammirare la bellissima CATTEDRALE. Superiamo la facciata, imbocchiamo VIA DI SCURRERIA e scendiamo fino all’altezza del CIVICO 17 R: “L’ANGOLO DI SCURRERIA” è il negozio dove, sono certa, troverò il barattolo di vetro che dovrà contenere quella speciale farina che è ancora nella sua confezione originale… p.s. chi conosce la mia cucina sa che ho già parecchi contenitori  di vetro, ma sono un’altra delle passioni a cui non riesco proprio a resistere J
In questo negozio potete trovare oggetti per la tavola e per la casa, scatole di latta, cestini, timbri e nastri originali.

Usciamo e percorriamo tutta la discesa, svoltiamo a destra e imbocchiamo la strada alla nostra sinistra: saliamo per VICO DI SAN MATTEO e in PIAZZETTA TAVARONE entriamo al CIVICO 15: anche in questo negozio ci sono oggetti per la cucina e hanno  un vasto assortimento di porcellane della Maxwell & Williams… ricordate il mio post “la maison blanche”? Alcuni pezzi provengono proprio da qui! Più avanti troverete il link che vi darà altre informazioni su  questo negozio.

Percorriamo la salita fino in cima, arriviamo in PIAZZA SAN MATTEO, uno sguardo alla Chiesa di San Matteo, svoltiamo a sinistra e imbocchiamo VIA DAVID CHIOSSONE: la percorriamo per un pezzo e, all’altezza di VICO FALAMONICA, svoltiamo a sinistra e scendiamo per VICO DEL FIENO, entriamo al CIVICO 15, “LA CASA DELLA CARTA”.
E’ uno dei miei amati “empori della carta”, in cui solitamente trovo tutto ciò che mi serve per rendere l'aspetto di alcune "cose" più curate nel dettaglio:  i  sacchettini color avana, per confezionare le conserve da relegare agli amici; quelli trasparenti, per mettere in bella mostra i biscotti home-made; le scatolette per le bomboniere, per racchiudere il segnaposto dolce da donare ai miei ospiti e poi una parete piena di nastri, di tutti i tipi, animati, a quadretti, di organza… c’e’ solo l’imbarazzo della scelta J

Percorriamo la discesa fino in PIAZZA SOZIGLIA, svoltiamo a destra e imbocchiamo VIA LUCCOLI… stiamo attraversando PIAZZETTA MERLI, non sentite anche voi un certo profumino? Io so da dove arriva, seguitemi! Saliamo per VICO DELLA CASANA, a destra, al CIVICO 1 R c’e’ qualcosa che bolle in pentola… per gli amanti della TRIPPA, questa antica bottega è il posto giusto dove acquistarla!

Saliamo ancora e fermiamoci al CIVICO 32 R: siete pronte a varcare la soglia del paradiso delle cuoche? E’ lui, "COOKING DELPINO" il mio fornitore ufficiale! Entriamo!
Mi manca sempre qualcosa ma, anche se così non fosse, è sempre un piacere  entrare per fare un saluto e per scambiare quattro chiacchiere.
Anche in questa foto c’e’ una piccolissima parte di ciò che ho io e che hanno loro. Avete bisogno di quel particolare frustino? Ne hanno di tutti i tipi! Vi servono i cercle a tarte? Ci sono! E lo stampo per fare i corzetti? Eccolo! Il sifone termico? Hanno anche questo! Voi chiedete e ogni vostro desiderio verrà esaudito!  Vi troverete di fronte a una svariata scelta di stampi in silicone, in alluminio, in policarbonato per i cioccolatini, in carta per plumcake e panettoni, tagliabiscotti e coppapasta di tutte le forme e taglie, utensili assolutamente indispensabili e qualcuno davvero ricercato e ancora pentole, padelle, tutto per l’arte del cake design. Potete salire anche al piano superiore, ci sono stoviglie, bicchieri, arredi e suppellettili; hanno di tutto, proprio tutto per chi ha una passione infinita per la cucina e la propria casa.
Ehi, dobbiamo proseguire! Si lo so che vi sareste comprate il negozio intero, per me è una costante tentazione e uscire dal negozio a mani vuote è un’impresa impossibile J

… svoltiamo a sinistra, percorriamo il vicolo, sempre VIA DAVID CHIOSSONE, fino alla fine, svoltiamo ancora a sinistra e imbocchiamo la discesa che ci riporta in VIA LUCCOLI, svoltiamo a destra e arriviamo al CIVICO 64 R, entriamo nel negozio “LA MELAGRANATA”.
Anche qui ci sono parecchi oggetti per la tavola, dai piatti particolari al runner di stagione, alzatine per dolci e piatti per le torte, tazze, cornici, soprammobili, candele… un po’ di giorni fa ne ho vista una che starebbe proprio bene su una delle mie tavole dell’autunno…

Usciamo e svoltiamo a sinistra, eccoci in PIAZZA LUCCOLI, imbocchiamo VICO SUPERIORE DEL FERRO, svoltiamo a sinistra e scendiamo in VICO DELLA SPERANZA: alla fine ci troviamo in VIA DEI MACELLI DI SOZIGLIA e al CIVICO  60 R ecco il negozio "TELE DELLA CASANA".
Vende tessuti e ceramiche artigianali, candele particolari e saponi profumatissimi: se anche voi amate la cura del dettaglio anche in altre zone della casa, non perdetevi quelli per gli ospiti J
Hanno anche due vetrine sul retro, volete curiosarle? Allora seguitemi, superiamo il POLLIVENDOLO all’angolo di VICO INFERIORE DEL FERRO (date uno sguardo all'interno, perchè merita) e svoltiamo subito a sinistra, imbocchiamo VIA DELLA MADDALENA. Proseguendo di qualche metro c’e’ la piccola PIAZZA DELLA MADDALENA, dove potete ammirare la Chiesa S. Maria Maddalena.

Torniamo indietro, sicuramente avrete notato un piccolo negozio sull’angolo di VIA DELLA MADDALENA, al CIVICO 2 R: è la “BUTTEGHETTA MAGICA”. E’ veramente piccolo piccolo, ma hanno tantissime cose, sparse e appese ovunque. 
In questo periodo, anche se mancano ancora due mesi a Natale, le vetrine si trasformano in piccoli presepi animati… meritano certamente una sosta.

Ritorniamo davanti al negozio "Tele della Casana" e, sempre in VIA DEI MACELLI DI SOZIGLIA, quasi di fronte, al CIVICO 69 R, voglio mostrarvi un’altra piccola bottega, entriamo da "LE GRAMOLE".
In questa "olioteca" vendono prodotti del territorio, oltre a un vasto assortimento di pasta per veri intenditori e, in stagione,  si trovano l’aglio di Vessalico, le acciughe di Camogli, formaggi, conserve e tante altre specialità… io devo acquistare una bottiglia di olio della Riviera e anche una confezione di pasta di Gragnano.

Pausa focaccia? Non potete venire a Genova e non assaggiarla! Entro un attimo nel panificio all’angolo, di fronte all’amico pollivendolo, e ne prendo qualche striscia… aspettatemi!

Tra un boccone e l’altro, percorriamo tutto VICO INFERIORE DEL FERRO, fino ad arrivare nella bellissima PIAZZA DEL FERRO. Prima di superarla, entriamo al CIVICO 11 R, non potete perdervi “LA MAISON DI AMÈLIE” e io devo  fare anche un acquisto… questa sera sarò ospite di una cara amica e voglio portarle un pensierino per la casa; lei ama tutto ciò che le ricorda la Francia e in questo negozio ci sono diversi oggetti che fanno al caso mio J
Attraversiamo PIAZZA DEL FERRO e, svoltando a sinistra, imbocchiamo  VICO INFERIORE DEL PORTELLO, alla fine della salita eccoci nella splendida VIA GARIBALDI. Prima di percorrerla, attraversiamo la strada, voglio mostrarvi un’antica pasticceria-confetteria, "D. VILLA DI PROFUMO" al CIVICO 2 R di VIA DEL PORTELLO.
Hanno confetti coloratissimi, per ogni ricorrenza, e dedicano una speciale attenzione anche alle confezioni, davvero particolari. Sono bellissime quelle di Pasqua e, sempre in questo periodo, trovate i quaresimali, quei famosi pasticcini alle mandorle con la glassa, e poi ancora le olive verdi e nere, tipiche della Riviera, con un cuore di croccantino davvero unico… ne prenderò qualcuna per il dopo cena della prossima settimana.
In questo periodo le vetrine, oltre a contenere il classico pandolce dell’antica Genova e i genovesi al rhum, espongono anche prodotti tipici della stagione, trasformati in dolci delizie: “ballotte” e “bacilli” sono le protagoniste dell’autunno, ovvero castagne e fave secche. (nota culinaria: “Stocchefisciu e bacilli” è uno dei piatti della tradizione ligure, presente sulla tavola per le ricorrenze dei morti).

Visto che siamo in zona, approfitto per curiosare gli arrivi della nuova stagione di alcune borsine, per le quali da tempo ho perso la testa. Superato “Palazzo Spinola”, svoltiamo a destra e, al CIVICO 4 di VIA ROCCO LURAGO, entriamo da PITTO. Non le conoscete queste borsine? Da quando le ho scoperte è esplosa la mia mania “Un jour un sac”!
Breve divagazione, anche se in questo giretto non sarà la sola J… proseguiamo!

Arriviamo fino al CIVICO 12, entriamo in un negozio molto particolare, seguitemi su per le scale, voglio mostrarvi "VIA GARIBALDI 12".
Siete rimaste senza parole? In effetti, la location di questo negozio è davvero splendida, dal salone centrale si accede in tante stanze e in ognuna ci sono oggetti e porcellane bellissime. Per il mio portafogli alcuni pezzi di questo interior design sono decisamente off-limits, ma in alcune stanze mi è capitato di trovare piccoli oggetti per la tavola originali e con prezzi più accessibili... non scoraggiatevi, basta saper cercare J

Visto che la sorellina ha dato forfait e non ci sono orari di rientro da rispettare,
facciamo una passeggiata fino alla fine di VIA GARIBALDI, perché ci troviamo nel cuore del Patrimonio dell’UNESCO e non posso non mostrarvi almeno l’entrata dei tre palazzi che, come dice la guida,  sono dei veri capolavori della cultura architettonica e abitativa genovese: “PALAZZO TURSI”, al n. 8, “PALAZZO BIANCO”, al n. 11 e “PALAZZO ROSSO” al n. 18. Merita sicuramente un approfondimento la storia  di queste dimore, ma il nostro appuntamento non prevede lezioni di storia dell’arte quindi, arrivati al termine, in PIAZZA DELLA MERIDIANA, facciamo dietrofront e ripercorriamo tutta la via, fino ad arrivare in PIAZZA DELLE FONTANE MAROSE.

Lasciando l’edicola alla nostra destra, percorriamo tutta la piazza, attraversiamo la strada e saliamo per SALITA DI SANTA CATERINA: ci fermiamo al CIVICO  17 R… fate attenzione allo scalino… anche se questo negozio è piccolissimo, ed è addirittura privo di insegna, vi garantisco che, oltre a offrire un vasto assortimento di tutto ciò che serve per imbottigliare il vino e l’olio, ha tante cosette interessanti sparse qua e là. Io ho acquistato un po’ di arbanelle, bottigliette di vetro, imbuti e spaghi… 
...oggi ho bisogno di qualche capsula di ricambio per le prossime conserve e anche un gomitolo di spago rosso... Natale si avvicina.

Torniamo in PIAZZA DELLE FONTANE MAROSE, devo fare una breve sosta (“extra-cuisine” J) al N. 43 R di VIA XXV APRILE, da “CALERI”: è una profumeria molto chic, con prodotti ricercati, profumatori per ambienti, candele particolari e tanti, tantissimi profumi… ho quasi terminato il mio adorato “Mûre et Musc”.

Saliamo per tutta la via, fino ad arrivare all’altezza, sulla nostra sinistra, del  TEATRO CARLO FELICE. A questo punto le strade potrebbero dividersi…

… qualcuno ha una passione sfrenata per la moda? Svoltando a sinistra, può curiosare le vetrine di un’altra strada molto elegante, VIA ROMA. A metà via, sul marciapiede destro, andate oltre la piccola galleria, vi troverete nella più grande GALLERIA MAZZINI. In certi periodi, ospita la fiera del libro o quella dell’antiquariato. Potete proseguire all’interno, ma vi consiglio di uscire dalla piccola galleria successiva per non perdervi, al NUMERO 51 R, un’antica confetteria genovese, "PIETRO ROMANENGO", dal 1780: qui potete trovare un vasto assortimento di confetti, pastiglie ginevrine (le mie preferite sono quelle di colore blu pervinca J ), gocce al rosolio, fondants, paste di frutta brillantate, canditi e marrons glacés, preparati con gli antichi metodi di lavorazione… non lasciatevi impressionare dai prezzi in vetrina, troverete confezioni di tutte le taglie e uscire con il caratteristico pacchettino blu legato con lo spago bianco… a me dà sempre una certa soddisfazione. Dimenticavo! Vi capitasse di essere in zona a Pasqua, non perdetevi le loro vetrine…  chissà se riuscirete a resistere a quelle deliziose scatolette, contenenti uova di zucchero o di finissimo cioccolato, che nascondono un assortimento dei loro prodotti di confetteria!

Arrivati in cima a Via Roma, in LARGO EROS LANFRANCO, guardando l’altro lato del marciapiede, potete ammirare il palazzo della PREFETTURA. Sapete dove si arriva scendendo lungo la strada? Dal nostro amico che vende bottiglie e tappi. Proseguendo invece oltre Largo Eros Lanfranco, c’e’ la possibilità di rilassarsi  comodamente seduti in piazza… se al centro ci sarà la statua di Vittorio Emanuele II (e qualcuno l'avrà certamente intravista imboccando Via Roma all'inizio), vorrà dire che avrete raggiunto PIAZZA CORVETTO e, al NUMERO 3 R potrete ordinare un aperitivo in uno dei locali storici d’Italia, “MANGINI”… fanno una Sacripantina che è una vera bontà! Non la conoscete? Non andate via da Genova senza aver assaggiato anche questo dolce!  

Chi vuole invece proseguire lo shopping di cucina? Allora mi segua in Piazza De Ferrari, io devo tornare in PIAZZA MATTEOTTI, voglio approfittare del mercato, che si tiene di solito ogni SECONDO WEEK END DEL MESE, per acquistare un po’ di cosette per i miei prossimi esperimenti culinari.
In questa piazza trovate le aziende agricole del territorio e di altre regioni, che offrono un vasto assortimento di prodotti. Sono molto gentili ed è veramente difficile percorrere le varie file di bancarelle senza non aver assaggiato qualche loro specialità.

Vi è venuta fame? Dài, accomodiamoci nel dehor di DOUCE, ci sono delle  sedie comodissime e un menu di prelibatezze che invita a non tornare ancora a casa… e poi c’e’ il sole che splende e, come spesso accade in autunno, qui a Genova oggi sembra un giorno di primavera!

Spero che questo giro nei “carruggi” vi sia piaciuto; in una mattinata non è possibile vederli tutti, il centro storico è immenso ed è pieno di tante antiche botteghe… se tornerete, vi basterà ripercorrere alcuni dei vicoli che vi ho fatto conoscere oggi e, addentrandovi leggermente, e sollevando anche lo sguardo verso il cielo, scoprirete quante altre sorprese nascondono!

Adesso devo proprio lasciarvi ma, per chi volesse fermarsi ancora un po’ in zona, ci sono due possibilità: visitare con più calma i vari monumenti oppure, per chi non ne avesse ancora abbastanza di cucina, percorrere tutta VIA SAN LORENZO e, superato PALAZZO SAN GIORGIO, andare nella zona dell’EXPO… che ne dite di un giretto da "EATALY"? Oltre a curiosare tra gli scaffali, potrete ammirare attraverso le ampie vetrate un altro scorcio panoramico della città.

Un po’ di cose utili, che semplificheranno la vostra gita:
A Genova i civici hanno la doppia numerazione, contraddistinta dal colore nero e rosso. Avrete notato che, accanto al numero che ho indicato, c’e’ la lettera “R”: ebbene, di solito è quella dei negozi, ma non sempre vale.. perciò, fate attenzione e seguite le mie indicazioni… alla lettera J

A proposito degli orari dei negozi: 
mattina - dalle ore 9,30 o 10,00 alle ore 12,30 o 13,00 
pomeriggio - dalle ore 15,30 o 16,00 alle ore 19,00 o 19,30 ma, attenzione...
LUNEDI’ MATTINA: escluso quelli di prodotti alimentari, è facile trovarne parecchi chiusi;
MERCOLEDI’ POMERIGGIO: alcuni negozi di alimentari non aprono;
GIOVEDI’: tantissimi fanno l’orario continuato;
DOMENICA MATTINA: le pasticcerie e le confetterie restano aperte.

Nelle vie più centrali della città c’e’ qualche negozio che merita una presentazione, ma questa è un’altra storia J

Sorellina! innanzitutto grazie per i due simpaticissimi collages che hai creato per questo post e… quanto ci sei mancata!
Vi mostro come ci ritroviamo ogni volta che terminiamo i nostri giri insieme… e fortuna che siamo con lo scooter… ps. vi confesso che sella e bauletto sono spesso pieni e, nonostante sia alla guida, talvolta anche le mie braccia sostengono qualche sacchettino J
WE LOVE SHOPPING!
Vi ricordo che da oggi mi prenderò un periodo di riposo, ma sto già preparando un elenco di ricette da provare per voi!

A presto
Liz 

domenica 7 ottobre 2012

INSALATINA DI GAMBERI E LEGUMI


Questa è proprio l’ultima, davvero! I gamberi li ho “sfruttati” abbastanza e  questo finger food chiude la rassegna delle ricette con questo protagonista che, immagino abbiate capito, mi piace moltissimo.
Da oggi mi dedicherò alla preparazione di piatti più autunnali anche se, personalmente, considero questo antipasto per tutte le stagioni. Basterà giocare un po’ con la sua presentazione per proporlo in qualunque occasione.
Però, prima di partire con l’autunno, mi prenderò un periodo di pausa, giusto per mettere insieme un certo numero di piatti, che mi garantiscano di vivere di rendita in quei giorni, molto vicini, in cui non potrò dedicarmi alla mia cuisine ma…
…  prima di questo riposo ho una sorpresa per voi, vi aspetto J

8 gamberi medi (per le mie mini ciotole ne ho calcolato 2 per ogni ospite)
1 pomodoro
1 scatola piccola fagioli cannellini
1 scatola ceci
1 limone
pistacchi
prezzemolo
olio
sale e pepe
Private i gamberi del guscio e del filo nero e fateli saltare a fiamma vivace in una padella antiaderente con un pizzico di sale grosso. Lasciateli raffreddare.
Tagliate il pomodoro, privato dei semi, a dadini.
Tritate grossolanamente il prezzemolo.
Preparate una citronette: in un bicchiere versate un po’ di sale, aggiungete il succo di mezzo limone, fate sciogliere bene e aggiungete l’olio a filo, creando un’emulsione.
Scolate i fagioli e passateli brevemente sotto l’acqua, lasciateli sgocciolare e mescolateli in una ciotola con i pomodori e i gamberi (data la dimensione delle mie ciotole, li ho divisi a metà). Condite con la citronette, una macinata di pepe e il prezzemolo, mescolando delicatamente.
Scolate i ceci, passateli sotto l’acqua e privateli della pelle. Frullateli con un pizzico di sale, una spruzzata di limone e qualche cucchiaio di olio. Dovrete ottenere una crema uniforme, ma piuttosto consistente (io preferisco unire solo due cucchiai di olio e aggiungere qualche cucchiaio di acqua tiepida). Trasferite la crema in un sac à poche con beccuccio a stella.
Distribuite l’insalata in piccole ciotole, aggiungete la crema di ceci e decorate con i pistacchi, tritati grossolanamente. 
Potete preparare l'insalata (escluso i pomodori, che conviene aggiungerli successivamente, poco prima dell'assemblaggio) e la crema di ceci con qualche ora di anticipo. In tal caso, il riposo dovrà avvenire in frigo, ma ricordatevi di tirare fuori l'insalata un po' di tempo prima di servire.
Buona settimana e a presto
Liz

domenica 30 settembre 2012

PESCE SPADA IN INSALATA


A qualcuno potrà sembrare un piatto estivo, in effetti l’ho preparato ad agosto, ma trovo che possa essere servito anche in altre stagioni, per aprire una cena a base di pesce.
Di solito i tranci di "Spada” li cucino ai ferri, ma era da un po’ che mi cadeva l’occhio su questa ricetta (credo proveniente da S & P), dove l’accostamento del formaggio con il pesce mi era sembrato curioso e soprattutto insolito. Ma dopo aver provato l'insalatina di calamari del mio fratellone, che ho gradito assai J, ho deciso di sperimentare anche questa unione.
A me è piaciuto molto, è un antipasto nuovo, ma non so se verrà apprezzato da tutti. E non tanto per il parmigiano che, se dosato con parsimonia, è davvero piacevole, quanto per il pepe rosa. Il marito, ad esempio, non è rimasto granché convinto dall’assaggio, e io sono certa che dipenda dal sapore  particolare di questi grani, che non tutti amano.

Le dosi sono quelle della ricetta originale, consigliata per 4 ospiti, ma volendolo offrire come antipasto, riuscirete ad ottenere qualche porzione in più.

800 gr pesce spada a fette
1 mazzetto rucola
parmigiano ridotto in scaglie
2 limoni (io ne ho utilizzato solo uno, ricco di succo)
olio
aceto balsamico
sale
pepe rosa
Eliminate la pelle dalle fette del pesce e tagliate la polpa a cubetti. Metteteli in una ciotola, versate il succo dei limoni, un bel pizzico di sale e il pepe rosa, leggermente pestato. Mescolate bene e lasciateli riposare in frigo, coperti, per un paio d’ore.
In una larga padella versate qualche cucchiaio d’olio, aggiungete due cucchiai della marinata e, quando sarà caldo, unite i cubetti di pesce e fateli scottare per qualche minuto: dovrà essere una cottura veloce, per evitare che il pesce asciughi troppo. Toglieteli dal fuoco e lasciateli leggermente intiepidire.
Spezzate la rucola con le mani, conditela con sale e olio, aggiungete il pesce e mescolate delicatamente.
Distribuite nei piatti, aggiungete qualche goccia di aceto balsamico, le scaglie di formaggio e qualche grano di pepe rosa, sempre pestato leggermente.
Buona serata
Liz

sabato 22 settembre 2012

GELATINA AL BRACHETTO CON FRUTTI DI BOSCO


Ecco un ultimo assaggio dell’estate! Frutti di bosco e una morbida gelatina al Brachetto sono i protagonisti di questo dolce, leggero e profumato. E’ anche  veloce e non richiede una particolare abilità. Ci vorrà solo un po’ di tempo per far rapprendere la base, ma per questo non sarà necessario alcun impegno da parte vostra.
Vedrete che verrà apprezzato anche da chi non ha una grande passione per la gelatina. Infatti mio marito, che come ben sapete non ama quella salata, è rimasto piacevolmente sorpreso da queste coppe di vino… erano 8, non avevamo ospiti… non le ho fatte sparire tutte da sola!
Avrei voluto proporvelo quando i frutti di bosco erano nel pieno della loro stagione, ma quando si ha poco tempo a disposizione (e ad agosto è stato raggiunto il culmine) alcune cose sfuggono… ho ritrovato questi bicchieri per caso e, visto che il tempo libero anche a settembre è ridottissimo, ho approfittato J. Prendete nota per la prossima estate, sarà una freschissima novità che potrà sostituire la solita macedonia.

Per 8 bicchieri da 9,5 cl
200 ml vino Brachetto
50 gr zucchero semolato
5 chiodi di garofano
1 pezzetto stecca cannella
1 foglio gelatina alimentare (5 gr)
frutti di bosco misti

Versate in un pentolino il vino, lo zucchero, i chiodi di garofano e la cannella, spezzettata con le mani. Trasferite sul fuoco e fate bollire per qualche minuto. Filtrate il vino attraverso un colino, in modo da eliminare le spezie, trasferendolo in una brocca.
Ammorbidite il foglio di gelatina in acqua fredda, strizzatela e aggiungetela subito al vino caldissimo. Mescolate molto bene per farla sciogliere completamente.
Versate il vino nei bicchieri e, quando risulterà completamente raffreddato, trasferiteli in frigo.
A proposito del riposo in frigo: la ricetta originale sostiene che 2 ore siano sufficienti a far solidificare la gelatina… io l’ho messa in frigo alle 11,30 ed era perfetta alle 17,30. Il mio frigo ha ormai raggiunto la maggiore età, ma posso garantirvi che funziona ancora benissimo! Dopo due ore il vino era ancora come quando l’avevo versato… trovo davvero difficile credere che anche in un frigo di recente generazione in solo 2 ore possa avvenire il miracolo... forse intendevano con l'abbattitore, anche se in tal caso 2 ore sarebbero eccessive... mah, vorrei averlo per potervi dare informazioni più precise... è un "optional" che vorrei far entrare tantissimo nella mia cuisine!
Trattandosi di un dolce con il vino, la scelta di servirlo in un bicchiere era quasi inevitabile e, essendo un rosso, ho optato per un ballon, ma non i soliti ballon, bensì quelli mini J 
Se non li avete andranno benissimo anche quelli di taglia più grande, ma vi consiglio di mantenere sempre una certa proporzione  tra la quantità di gelatina e quella dei frutti di bosco e di non riempire il bicchiere fino all’orlo…  meno è meglio di troppo J  
Ho fatto la prova “assaggio del giorno dopo”: la gelatina, pur rimanendo sempre piacevole al palato, è risultata meno morbida. 

Osservando bene la foto vedrete che la frutta, rispetto agli scatti precedenti, è leggermente affogata nella gelatina: questo accade se ha la giusta consistenza! in pratica, dovrà sciogliersi in bocca all'instante e raggiungere la gola come se aveste appena bevuto un sorso di vino… ho reso l’idea ? J

I frutti di bosco al naturale sono perfetti per questo dolce, non c’e’ alcun bisogno di insaporirli ma, se proprio non riuscite a farne a meno, lasciateli leggermente macerare solo in un velo di zucchero.
Potete anche offrire qualche frutto di bosco in più, metteteli in piccole ciotole, suddivisi per tipo.

Vi consiglio di tirare fuori i bicchieri dal frigo solo quando verranno serviti: essendo una gelatina morbida, un’attesa prolungata a temperatura ambiente  tenderebbe a farla sciogliere più in fretta (p.s. io l’ho preparata ai primi di agosto con temperature over 30). 

Benvenuti ai nuovi amici e grazie a tutti per le visite e i commenti.
Buona serata e a presto
Liz

sabato 15 settembre 2012

GAMBERI CON FAGIOLI & FAGIOLINI


Vi ho già rivelato che spesso, quando acquisto gli ingredienti per preparare una certa ricetta, è molto facile che li “sfrutti” per prepararne altre… e così, quando ho cucinato "patate & fagiolini... con gamberi", mi sono messa alla ricerca di un altro antipasto con i gamberi, un po’ diverso. Quello che vi propongo oggi è semplicissimo da realizzare, sicuramente d’effetto e che, sono sicura,  incontrerà il gusto di molti. Approfittate degli ultimi fagiolini della stagione per farlo assaggiare ai vostri ospiti J

Per 8 antipasti, ma le quantità degli ingredienti principali possono variare secondo i vostri gusti e la dimensione che deciderete di offrire.

250 gr fagioli cannellini in scatola (per chi ha tanto tempo a disposizione, ecco le indicazioni per l'utilizzo di quelli secchi: metteteli in ammollo in acqua fredda per una notte. Scolateli e fateli cuocere a fiamma dolce in acqua, profumata con 1 cipolla, 1 carota, 1 gambo sedano, 1 spicchio aglio e un mazzetto guarnito: alloro, salvia, prezzemolo. Salateli a fine cottura. Spegnete il fuoco e lasciateli intiepidire nell’acqua)
1 spicchio aglio piccolo
400 gr gamberi
300 gr fagiolini
1 cipollina fresca
olio
peperoncino in polvere
sale e pepe

Lessate i fagiolini in acqua bollente salata, lasciandoli piuttosto croccanti. Scolateli e passateli sotto l’acqua fredda. Tagliateli a metà, possibilmente della stessa misura J  
Scolate i fagioli dal liquido di conservazione, passateli brevemente sotto l'acqua e frullateli con l’aglio, un pizzico di sale, una macinata di pepe e dell’olio, versato a filo. Per non aggiungere troppo olio, consiglio di unire anche qualche cucchiaio di acqua tiepida, ma fate attenzione a non ammorbidire troppo la crema, perché dovrà avere una consistenza tale da poter comporre un tortino.
Eliminate il guscio e il filo nero dai gamberi, tagliateli a metà per il lungo, ma senza separarli dalla coda.
Iniziamo a comporre: io ho utilizzato un cercle à tarte perché, a differenza dei coppapasta a mia disposizione, tutti molto alti, si è rivelato più pratico. L’unico problema è che il diametro del mio cerchio è decisamente superiore a quello che avrei voluto per il tortino... comunque, voi li avete questi cerchi? 
Se posso darvi un consiglio, metteteli nella lista “da comprare”, non sono indispensabili, ma il loro corretto impiego è ben altro… si utilizzano per cuocere delle basi di pasta dal bordo perfettamente dritto… un esempio? delle tortine di pasta sucrée, fantastiche! Non basta per convincervi all'acquisto? E se vi dicessi che non finisce qui, ma si farciscono in vari modi, magari coperte da soffici  ciuffetti di mousse e decorate con della frutta fresca di stagione? Fatemi sapere se mai entreranno nei cassetti della vostra cucina, così vi passo la ricetta di queste tartes J
Torniamo alla nostra composizione! Appoggiate il cerchio sul piatto (o un tagliabiscotti, capovolto, in modo che la parte appoggiata sia quella che non tagli), 
riempitelo con la crema, livellando la superficie con i rebbi di una forchetta o il dorso di un cucchiaio, 
sollevatelo delicatamente e passate ai piatti successivi.
Tagliate la cipollina a fettine.
Mettete due padelle sul fuoco: nella prima, versate un po’ d’olio, fate rosolare la cipollina e infine aggiungete i fagiolini. Fateli saltare per qualche minuto a fiamma vivace. Salate e pepate.
Nella seconda, scaldate un filo d’olio con qualche grano di sale grosso leggermente pestato (oppure un pizzico di fleur de sel), aggiungete i gamberi e fateli saltare per qualche minuto, unendo anche un pizzico di peperoncino.

Con una pinza (vi aiuterà a posizionare meglio gli ingredienti) prelevate qualche fagiolino, appoggiatelo sulla superficie del tortino, 
aggiungete uno o più gamberi, completate con un filo di olio e servite subito.
A presto e buona domenica
Liz

domenica 9 settembre 2012

CHARLOTTE ALLE PESCHE


E’ uno dei primi dolci che ho imparato alla scuola di cucina, non è sicuramente tra i più semplici, ci vuole un po’ di tempo e di impegno, ma vi garantisco che ne vale la pena! E’ perfetto per questa stagione, fresco, profumato e nasconde tante sorprese... curiosi di scoprirle? Dài, mettetevi il grembiule e iniziamo a cucinare insieme! Gli affezionati della cuisine la base la conoscono, l’ho già utilizzata per confezionare tanti altri dolci J 

Per 6 piccole charlotte (coppapasta diametro 6 cm)

Base
3 tuorli
60 gr zucchero semolato
3 cucchiai di miele millefiori
300 ml latte intero
2 fogli gelatina alimentare (10 gr)
300 ml panna fresca

Sorprese & C.
2 pesche con polpa soda
100 ml vino bianco secco
2 cucchiai zucchero semolato
meringhe
amaretti
250 gr lamponi

Partiamo con la base: in una pentola per il bagnomaria sbattete con una frusta i tuorli con lo zucchero e il miele.
Ammorbidite la gelatina in acqua fredda, strizzatela e fatela sciogliere per qualche secondo nel latte caldo. Trasferite il latte nel composto di uova, passandolo attraverso un colino.
Cuocete a fiamma bassa, mescolando continuamente, fino a quando la crema non velerà il cucchiaio. Amici principianti, occhio a non farla bollire, altrimenti non potrete utilizzarla e dovrete ripartire da zero.
Togliete la pentola dal fuoco, immergetela in acqua fredda e, dando qualche mescolata, soprattutto all’inizio, lasciatela completamente raffreddare.

Nel frattempo, sbucciate le pesche e tagliatele a spicchi, non troppo sottili. In una padella versate il vino e lo zucchero, lasciate bollire per un minuto, fino a quando non avrà assunto un aspetto sciropposo e aggiungete le pesche. Fatele cuocere solo per qualche minuto, dovranno rimanere croccanti. Prelevate le pesche, trasferitele in un piatto e lasciate raffreddare. 
Tenete da parte lo sciroppo in cui avete fatto cuocere le pesche, vi servirà per preparare la salsa che accompagnerà il dessert.
Montate la panna e mescolatene qualche cucchiaio alla crema, in modo da avvicinare le due diverse consistenze. Poi amalgamate la crema al resto della panna, un po’ alla volta e con movimenti delicati dal basso verso l’alto. Trasferite la ciotola in frigo.
Rivestite il fondo di ogni coppapasta con un pezzo di alluminio, facendolo  ben aderire alle pareti esterne, e appoggiateli su una superficie rigida, che possa essere trasferita facilmente in frigo (un tagliere andrà benissimo).
Spezzate grossolanamente le meringhe con le mani oppure…
ecco le mie "creature" che, data la loro piccola dimensione, non necessitano di alcun intervento…  ricordate che avevo fatto alcune prove con l’avanzo della base dei macarons? Beh, il risultato è stato talmente soddisfacente che la produzione è andata avanti J
Posizionate i pezzi di meringa sul fondo dei coppapasta, facendo uno strato uniforme (nel caso di quelle mignon home-made, io sono riuscita a metterne 5), recuperate la crema dal frigo e, aiutandovi con un piccolo mestolo, versate una quantità tale da ricoprire le meringhe (circa 1 dito). Trasferite in frigo i coppapasta e la ciotola con la restante crema. Lasciate riposare per circa 15/20 minuti, ovvero il tempo necessario per far rassodare - leggermente - la crema.
Nel frattempo, tagliate gli spicchi di pesca a metà.
Recuperate la ciotola e i coppapasta dal frigo, aggiungete i mezzi spicchi di pesca, posizionandoli a raggiera e coprendo tutta la superficie, versate un altro dito di crema e rimettete tutto in frigo per altri 15/20 minuti. Spezzate grossolanamente anche gli amaretti (per questi dolcini ancora nessun esperimento, ma mai dire mai J ).
Recuperate i coppapasta e la crema, aggiungete gli amaretti sbriciolati (in questo caso non ho coperto tutta la superficie, ma ho messo solo qualche pezzetto) e coprite con la restante crema, fino ad arrivare all’orlo dello stampo. Vedrete che qualcosa salirà in superficie… non preoccupatevi, si tratta solo degli amaretti J … con la punta di un coltello fateli tornare al loro posto, per non rovinare la sorpresa devono assolutamente restare affogati nella crema!
Coprite i coppapasta con un grande foglio di alluminio, trasferite in frigo e dimenticatevi delle charlotte per almeno 8 ore.
Per servire questo dessert ho scelto un piccolo piatto fondo di vetro: in questo modo ogni ospite riuscirà a raccogliere tutta la salsa che lo accompagna con estrema facilità…
…a proposito della salsa: frullate i lamponi e passate la polpa attraverso un colino. Versatela nello sciroppo, quello in cui avete fatto cuocere le pesche, e lasciate cuocere a fuoco basso per qualche minuto. Trasferite la salsa in una brocca e lasciate intiepidire.
Rimuovete il pezzetto di alluminio dai coppapasta, sformate le charlotte nei piatti, aiutandovi con un sottile spiedino per staccare il dolce dalle pareti dello stampo, decorate la superficie con della granella di amaretto, un lampone fresco e completate con la salsa… 
mi raccomando, siate generosi, ogni assaggio di questa charlotte dovrà essere avvolto da un velo di lamponi J 
Sapete che questo dolce può essere congelato? E’ anche per questo motivo che io lo considero uno dei miei jolly preferiti, accontenta proprio tutti, cuoca compresa J
… ma vi ricordo che, per servirlo della giusta consistenza, dovrete passarlo in frigo diverse ore prima. In questo caso, io preferisco rimuovere i coppapasta quando il dolce è ancora congelato: vi basterà passare un panno bagnato di acqua calda attorno alle pareti della forma e, con una leggera pressione   delle dita, spingerlo delicatamente fuori dall'anello.

Vi avevo accennato che vi avrei raccontato delle novità che mi riguardano, soprattutto vi avrei reso partecipi di ciò che ha reso questa mia estate degna di essere ricordata, anche se mi sta tenendo un po' lontano dalla mia cuisine... è giunto il momento di svelarvi il mistero... è il lavoro! 
Ebbene si, da un po’ di tempo sono passata in un altro ufficio, è sempre un impiego di tipo amministrativo ma, dopo 25 anni nel campo dell’informatica, mi sono ritrovata in un’azienda che è nel settore della ristorazione J. Sono molto impegnata, esco di casa all’alba e non rientro mai prima dell’ora di cena, ma quanta soddisfazione per questo nuovo lavoro, un’opportunità inaspettata e bellissima, un mondo tutto da scoprire e che ha riacceso un entusiasmo che ultimamente avevo un po’ perso.
Mi capirete quindi se non potrò garantirvi i post delle ricette con una certa frequenza e non avrò così tanto tempo da dedicarvi… è vero, c’e’ il week-end, ma ho bisogno di questi due giorni un po' per me, per dedicarmi anche agli altri molteplici interessi, ai giri di shopping con la mia sorellina e ai miei ospiti… qualcuno si è lamentato e dovrò assolutamente farmi perdonare con un invito davvero speciale.

Grazie a tutti e auguro anche a voi una splendida settimana J
Liz

domenica 2 settembre 2012

UN COUS COUS… FRESCHISSIMO!


Quest’anno è stata un’estate veramente particolare… per alcuni aspetti, assolutamente da ricordare mentre per altri… da dimenticare, e anche in fretta!
Vi racconterò presto tutti i dettagli di quella da ricordare… 
... invece, uno di quelli dell'estate da scordare, è stato  il caldo opprimente... io ODIO il caldo! infatti l’estate non è la mia stagione preferita.
Per alleviare questa mia sofferenza, ho cercato ricette semplici e piacevolmente fresche, ecco quindi l’idea di questo piatto, gustoso e preparato con fornelli rigorosamente spenti.
Ho pubblicato qualcosa di simile lo scorso anno, avevo completamente rimosso… rileggendo il testo devo dire che, rispetto a quella della scorsa stagione, in questa insalata sono stata meno parsimoniosa con la menta… probabilmente la scorsa estate non avevo tutta questa necessità di freschezza.

Per 6/8 porzioni

200 gr cous cous precotto (il mio è a grana grande)
1 cipolla bianca
2 pomodori sodi
30 foglie grosse di menta
30 foglie di prezzemolo
1 limone
olio, sale e pepe

Mettete il cous cous in una ciotola capiente e copritelo con dell’acqua calda, arrivando due dita al di sopra della superficie (p.s. seguite comunque le istruzioni sulla scatola del vostro cous cous).
Nel frattempo, pulite i pomodori, privandoli dei semi.
Recuperate la mezzaluna e, con un po’ di pazienza, tritateli. Trasferite in una ciotola.
Tritate poi la cipolla, aggiungetela ai pomodori e mescolate bene.
Infine, tritate anche gli aromi e uniteli alle verdure, amalgamando ancora.
Quando il cous cous avrà completamente assorbito l’acqua (ci vorranno circa 10/15 minuti), sgranatelo con i rebbi di una forchetta e unitelo, un poco alla volta, al resto degli ingredienti.
Preparate il condimento: sciogliete il sale nel succo del limone, aggiungete l’olio a filo, sbattendo con una forchetta, e aggiungete anche una generosa macinata di pepe. Versate sull’insalata e mescolate.
Io ho scelto di servirlo in piccole porzioni, vi avevo già presentato queste “mono taijne”, sono un simpatico acquisto proveniente dalla Francia… ça va sans dire J
Visto che le condizioni meteo di questo week-end non invitano a gustare un freschissimo cous cous,  forse oggi avrei dovuto proporvi qualche altra ricetta ma, come ho già avuto occasione di dirvi, non ho tanto tempo a disposizione, e perciò devo sfruttare ciò che ho già cucinato. Ma sono certa che ci saranno delle giornate settembrine in cui riuscirete ancora ad assaporare questa insalata oppure, segnatevela, potrebbe sempre tornarvi utile, il cous cous così cucinato è un evergreen dell’estate.

A presto
Liz
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...